martedì 4 novembre 2014

III GRUPPO DI VALUTAZIONE

Eccomi a presentarvi il III gruppo di valutazione.
Come consueto dovete dare tre preferenza perchè il voto sia valido.
Gli autori non possono votare la propria opera.
A voi la scelta.

III GRUPPO DI VALUTAZIONE

Scrivo e riscrivo
Marcello Di Gianni, CAMPANIA
Scrivo la poesia che ieri non ha voluto nascere,
quella che non ho mai voluto scrivere
dimenticandomi di tutto.

Voglio scrivere la poesia
Di chi non ne ha mai scritta una,
perché si vergognava di scriverla
o perché morso dal male di vivere.

Scrivo la funesta poesia di chi,
non sapendola scrivere piange
seduto su una sedia piegato dal dolore
d’un amore svanito tra le sue mani.

Voglio scrivere lunghi versi che raccontino
Del felice alzarsi il mattino, mentre fuori
Grandina a dirotto, e intanto
Dall’altra parte del mondo muore un bambino
Affamato di pane e gioia.

Scrivere e riscrivere voglio delle umide ciglia
D’una piccola fanciulla a cui hanno
Strappato via quel briciolo di sogno
Sua unica ragione di vita.

Oh, ma ancora voglio palare
Dell’aria Che fluttua nei nostri polmoni,
sempre inattesa di portarci notizie
forse buone, forse cattive;
ogni tanto un sorriso, ogni tanto uno schiaffo
dalla mano di quella cometa
che tanto abbiamo bisogno di vedere.

Ah,parlare mi sia concesso ancora
Dei tristi volti smagriti e tristemente mascherati
Da un’illusoria e temporanea felicità
Dei pendolari che salgono su un treno.

Voglio riportare in versi il dolce posarsi
D’un fiocco di neve sulle nostre spalle
Che si scioglie e dissolve mentre
Indifferenti noi continuiamo a vivere.
Voglio,voglio! Cantore farmi
Di chi ha vergogna d’esprimere
A parole la sua vita repressa e triste
Perché non sarebbe compreso.



Qui con me
Alessandro Corsi, TOSCANA
Quando tutto
Era qui con me
La mia esistenza
Era il volo dolce
Di una farfalla
In corsa per la vita.

Adesso non tutto
È ancora qui con me,
così la mia esistenza
è soltanto la speranza
di vivere davvero
tutti i miei sogni
vasti come il creato
e profondi come il cielo.
E tutto,così,
ruota nel vento
per essere il mistero
d’ogni mio respiro.



Ode in acrostici a tre poeti
Lisa del Gobbo, FRIULI VENEZIA GIULIA
Bevi,
anima assetata,
un po’ di questo vino inebriante!
Deliziati,
eccedi,
lasciati guidare da
assenzio e oppio!
Incoronati di quest’aureola
Resuscitata e traboccante del tuo
Essere poeta.

Lambisci silenzioso
Onirici sentieri
Verso il mare d’ombra;
ecciti discreto
corridoi e vincoli
rasente i muri della follia.
Aspettami.
Fermati.
Temo di perdere il veliero per gli abissi.
Rimani, ti prego,
insegnamene ancora, di quella
magia; di come si può tessere
bagliori e profumi e squilli,
angeli,demoni e poeti, in una
unica strofa,
dentro una tasca sfondata.



Nostalgico
Giovanni Cantore, SICILIA
Angelo che d’argento hai le ali,
vola lontano e dì alla mia donna,
che l’amor che io sento non ha uguali,
vola angelo mio e poi ritorna.
Dimmi della mia donna, voglio sapere.
Ella ti è fedele,nei campi canta il tuo tornare,
al vento affida i suoi pensieri,
e tu ascolta, tendi l’orecchio al suo parlare.
Si, sento le sue frasi, dolci come il miele,
come da un favo sgorgano le sue parole,
vorrei abbracciarla con forza e farla mia.
Son io che ti parlo, l’Italia mia.



Nel silenzio degli ulivi
Annamaria Guidi, UMBRIA
Cammino
Tra ulivi statuari,
contorti,cavi
sulla terra bruma
avvinta dal silenzio
profumato di muschio.
Rincorro
Tra lampi di luna
Sogni mai sopiti
Celati
Tra rami adorni di foglie
E pendule drupi.



Italia
Angelo Raffaele Rosselli, EMILIA ROMAGNA
Dal Veneto alla Sardegna,
dalla Calabria al Trentino,
un unico nome regna,
sulla Alpi e sull’Appennino.

Dalla Liguria alla Sicilia,
dal Molise sino in Aosta,
dalla Romagna, all’Emilia,
sui laghi e su ogni costa.

Dalla Marche alla Toscana,
dalla Puglia e dal Piemonte,
quanta bellezza la terra emana,
in ogni aspetto ed orizzonte.

Dal Friuli alla Basilicata,
all’Umbria e per il suo mare.
L’abbiamo desiderata,
l’abbiamo voluta amare.

Dall’Abruzzo sino al Lazio,
dalla Campania alla Lombardia,
umilmente ti ringrazio,
Italia Madre mia.



 All’Italia
Marina de Michele, ABRUZZO
Grada festose, alte bandiere,
intonati canti.
D’ora innanzi nelle verdi valli,
nei vigorosi monti e nelle gentili acque
scorrerà un unico sangue:
quello latino e vermiglio dei tuoi eroi.
Oh Italia,
unita dal ferro di acerbe battaglie,
dal pianto delle vedove,
dalle incerte note del novello inno.
Da mortali ferite hai partorito
I tuoi figli.
Qual travaglio per una così tenera madre!
Come gigli spezzati, troppo presto
Ti hanno consacrato il bene più prezioso:
la Vita.
                                                          


Un angelo di nome Yara
Silvana Intieri, VENETO
Eri un fiore un piccolo fiore
Ti stavi schiudendo delicatamente alla vita
Un fiore profumato che con la sua delicata essenza
Inebriavi i cuori di mamma e papà.
Ora sei un angelo
Volato nell’immensità della volta celeste
Librando l’ali come una libellula leggiadramente
Come quando ti esibivi volteggiando
Al ritmo di musica soave.
Danzerei attorniata dalle stelle e dalla luna
Spettatrici appassionate che applaudiranno
Senza sosta la tua bravura. Ciao piccolo angelo di nome Yara.

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